Brani di vita finita
tronchi di esistenza abbandonati …
Che cosa mi rimane se non credo?
Le tue parole
sono annunzi di liberazione
sono punte di fuoco che bruciano
ogni segno di decomposizione.
La vita si riaccende di vita
se credo.
Ti disseti anche solo
di questa mia goccia di fede?
Di questo volere
di foglia che spunta dal ramo
oppure di foglia che resiste sul ramo?
Se credo tutto verrà da sé,
come la creazione,
gratuitamente,
perché tu operi in vista di Te,
in vista dell’amore che
non ha legge,
non ha misura,
non ha calcolo.
E’ un mare per tutti e per ognuno.
La tua resurrezione
mi ha seminato nel cuore
la Speranza,
speranza che mette verde
e colori forti
in ogni momento del vivere,
rimanendo viva
nell’intimità di tutte le cose.
Vivo ti ho riconosciuto
negli alberi che gettano gemme,
nei prati che stendono verde,
nell’inquieto desiderio di Te.
Biografia
Padre Albino Candido nasce nel 1916 a Ludaria di Rigolato, nel cuore dei monti della Carnia friulana.
Da giovane entra nell’Ordine dei Frati Servi di Maria. Viene ordinato sacerdote a Monte Berico il 18 agosto del 1948.
Colto e dotato, amante dello studio e delle materie classiche e umanistiche, traduce questa sua sensibilità in trentacinque anni di prezioso insegnamento presso i seminari minori OSM.
Caratterizzato da una ricerca della fede continua e spesso inquieta, si è rivelato come un esempio e un maestro di vita.
Fu amico di p. Camillo De Piaz e di p. David Turoldo.
Scompare il 16 agosto 1992 all’età di 76 anni.
La poesia proposta è tratta dal libro “Un’ultima foglia sulla punta del ramo” che raccoglie tutte le sue poesie dal 1953 al 1989.